volevo incontrare la creatività di Peppe
nel suo mondo
camminavo nel vicolo cupo
salivo le scale basse guardando il selciato
inciampai
una grande scatola di cartone mi impediva
di camminare
ribaltandosi si aprì e rivelò
una bambola dagli occhi verdi sbarrati
le sue carni di lenci sanguinavano
cadde dal cielo un lenzuolo di plastica trasparente
si adagiò su di me avvolgendomi
ero in una strana trappola
vedevo girare intorno a me i palazzi scorticati dalla storia
una sposa scendeva le scale col velo lungo
in sottoveste
il vociare dei bambini dietro di lei
faceva eco nel vicolo
tutti erano alle finestre a guardare l'evento
Peppe mi raggiunse ed incominciò
a fotografare
per fermare l'azione
happening senza tempo
un grande poster di Einstein era dietro di me
mi faceva le linguacce
a terra un lembo di manifesto con mezzo corpo nudo
di donna
mi guardai nei frammenti di uno specchio rotto sparsi a terra
il cielo era sopra e addosso a me
si rifletteva sulla plastica che mi avvolgeva
dalla finestra di Peppe penzolava
un grande reggiseno rosso
ero protagonista di un'azione
inno sarcastico
alla società dei consumi
e mi ridestai pensando
è finzione
è realtà
no
è il reale
più reale del reale |
